lunedì 6 dicembre 2010

- La metà dimenticata - vita segreta delle donne nella Cina di oggi

Genere: Drammatico, Biografico

 
Autore: Xinran


Recensione
L'autrice è Xinran, nata in Cina nel 1958, con questo romanzo ha voluto dare voce a tante donne della sua sfortunata Terra, martoriata in passato da una storia crudele e totalitaria, da conflitti di potere e di cambiamento, che non sempre sono andati al passo con il progresso e con il resto del mondo.

- Le donne reggono la metà del cielo. Tutto quello che gli uomini sanno fare, lo sanno fare anche le donne, invece, non tutto quello che sanno fare le donne lo sanno fare anche gli uomini - affermava Mao Tse-Tung poco più di mezzo secolo fa.

Parole da cui traspare un grande rispetto per il genere femminile, ma queste idee riformiste, purtroppo, cozzavano con una realtà ben diversa.

Anche più tardi, negli anni settanta, tra i tumulti ideologici del femminismo occidentale, era impensabile pensare che in quel lontano Paese che pareva ormai avviato verso un futuro più luminoso e giusto, ci fossero ancora delle donne oggetto e addirittura in molte zone, nascere femmina fosse ancora la più grande disgrazia che potesse capitare.

Dà ancora più i brividi pensare che questa triste realtà cinese fosse ancora consuetudine alle soglie degli anni novanta e per certi versi permane ancora ai giorni nostri.
Xinran con La Metà Dimenticata ha squarciato il velo di una realtà più estrema e sconcertante di quel che ci si potrebbe aspettare. Fa male, molto male, leggere alcuni passi delle sue storie, perché sono momenti di vita vera, racconti inconfessabili e segreti che lei ha raccolto grazie al suo lavoro di conduttrice radiofonica.

Parole nel vento della sera, si chiamava così il suo seguitissimo programma serale, una conquista non indifferente visto il clima repressivo che aleggiava ancora sulla libera informazione in Cina. Nel suo spazio le donne potevano esporre nell'anonimato le proprie problematiche, mandando lettere o registrando messaggi. Lei più tardi avrebbe cercato di dare in diretta delle risposte.

Da tutto ciò era emerso pian piano un universo doloroso e sconosciuto, fatto di solitudine, sopraffazione, violenza, ma anche di sentimenti incrollabili e totalizzanti.
Nessuno meglio di Xinran avrebbe potuto comprenderle.


Il loro passato è anche un po' il suo passato. I suoi ricordi portano ancora l'eco incancellabile di un'infanzia difficile, in una Cina stravolta da una fin troppo ingiusta rivoluzione culturale, che in nome di una "necessaria rieducazione", aborriva e perseguitava benestanti e persone colte, chiunque avesse legami con l'estero o avesse lavorato per il governo prima degli anni cinquanta. 

Come risultato, intere famiglie allo sbando, padri e madri imprigionati o mandati a rieducare dai contadini, i loro figli bollati come nullità, umiliati, il più delle volte seviziati, violentati nel corpo e nell'anima. Storie innominabili, destini stravolti in nome d'ideali malati, con l'utopia di una società paritaria, ripulita dai ceti più abbienti.


Tutto questo ha racchiuso Xinran nel suo libro, raccontandolo con la semplicità e la dolcezza che nonostante tutto ancora la contraddistingue, dedicando ogni capitolo a una donna diversa.

Troviamo la fragile Hongxue che è disposta a tutto per sfuggire alle molestie del padre; l'insolita mamma raccattarifiuti che custodisce un segreto in nome dell'amore; la ribelle e cinica studentessa universitaria Jin Shua, che come tante ragazze della sua generazione, preferisce cacciare in fondo al cuore i sentimentalismi preferendo affidarsi a uno stile di vita effimero e materialista; la sfrontata eppur ingenua giovane donna omosessuale Taohong; la dolce Jingyi, testarda e fedele a uno sfortunato amore del passato e tante altre ancora sono le storie di vita narrate tra le pagine.


Tra queste, come non citare le donne di Colle urlante, una zona della Cina sull'altopiano di Loss, incredibile il modo in cui vivono, nella povertà più assoluta, soggette a usi e costumi per noi inaccettabili. E' stata la stessa Xinran, nel 1996, a visitare il posto e a raccogliere personalmente le testimonianze. Vivono la quotidianità sottomesse a uomini che le apprezzano solo in base alla loro utilità. Sono considerate merce di scambio, forza lavoro e strumenti di riproduzione, ma queste donne, non conoscendo altra forma di convivenza non si ribellano. Accettano come normalità addirittura la poliandria, una coabitazione con più uomini, che il più delle volte sono fratelli del marito, che le usano per assicurarsi una discendenza, specie quando non hanno altre femmine da poter barattare negli altri villaggi!    

Le donne di Colle Urlante, non conoscendo altra realtà e ignare di quel che succede nel resto del mondo, accettano la loro situazione come normalità riuscendo addirittura a essere felici!
Questo e altro ancora racconta l'autrice, attraversando con la narrazione momenti storici di grande rilevanza.
Un libro che suscita emozioni forti, che apre una porta sulla vita segreta delle donne nella Cina di ieri e di oggi.


- L'Autrice
Xinran è nata in Cina
il 19 luglio 1958 da una famiglia benestante.
Dopo aver trascorso in modo sereno il primo periodo dell'adolescenza, a soli sette anni ha dovuto scontrarsi con una realtà crudele e ingiusta. I venti del cambiamento di quel periodo di repressione, la portarono ad assistere alla disgregazione di quello che pensava fosse un nido sicuro. 

Le guardie rosse imprigionarono suo padre e il nonno, mentre sua madre subì un destino non meno terribile, fu privata dei due figli e mandata lontano a svolgere lavori degradanti. La piccola Xinran si ritrovò così ad avere da sola la responsabilità del fratello di due anni, costretta al contempo a subire grandi umiliazioni e lo scherno di gran parte della popolazione che li consideravano antirivoluzionari, persone sbagliate da rieducare a una vita contadina priva di fronzoli intellettuali e ceti sociali più elevati. 

Solo molto più tardi, all'inizio degli anni novanta, Xinran poté cominciare a riprendere in mano la sua vita e realizzare il sogno di fare la giornalista. Diventò in breve una conduttrice radiofonica di un programma serale di successo dedicato alle donne. Grazie a questo spazio ha potuto raccogliere molte preziose testimonianze di vita, che ha deciso in seguito di mettere su carta. 

E' nato così il testo La metà dimenticata, che l'autrice ha scritto dopo il 1997 in Inghilterra, dove si è trasferita e risiede ancora oggi. Il suo cuore però è rimasto sempre in Cina, tra il suo popolo, che come lei, porta ancora nell'anima, i segni di un passato di sofferenza e umiliazioni.

Oltre a La metà dimenticata - vita segreta delle donne nella Cina di oggi, Xinran ha scritto anche La strada celeste - la storia d'amore e d'avventura di una donna cinese in Tibet.

9 commenti:

  1. Questa Cina, sempre diversa e sempre uguale nei secoli, sempre tragicamente feroce!

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  2. E' vero Adriano, la Cina avrà indubbiamente i suoi lati buoni, ma il regime totalitario ne ha combinate di cose innominabili!

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  3. Credo che non vedremo mai una Cina veramente umana. i secoli passati ci hanno dimostrato tante cose, oggi nonostante che dicano che da loro c è la libertà non è vero niente...
    Buona serata cara Tizyana,
    Tomaso

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  4. Un libro che piacerebbe a mia mamma.

    Un abbraccio

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  5. Il sud est asiatico e la Cina.....paesaggi da favola purtroppo spesso "sporcati" da tadizioni ed interessi personali......un ottima recensione..per argomenti che possono solo sembrarci lontani come il paese da cui provengono, ma che se ci guardiamo attorno sono più vicini che mai........buona serata.....ciao. Abramo

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  6. Ciao Tizyana. Un libro che deve essere interessantissimo, se dipinge una realtà così lontana da noi, ma nemmeno tanto. Ci sono forme diverse di "schiavitù" per le donne.

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  7. Un perfetto regalo per Natale!:)
    http://cristinagiurleo.blogspot.com/

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  8. Mi piacerebbe leggerlo ma non in questo momento; sei sempre bravissima :-)

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  9. Un libro davvero interessante, che voglio al più presto procurarmi. Purtroppo i soprusi e le sevizie a cui le donne sono soggette nel mondo sono ancora tante (e non solo in Cina) e a volte, troppo spesso!, sono le donne stesse a non percepire la necessità e l'urgenza di una vera e definitiva emancipazione.

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