venerdì 14 gennaio 2011

- Memorie Di Una Geisha


Genere: Drammatico

Titolo originale: Memoirs of a Geisha
Nazionalità statunitense - Anno 2005    

Regia: Rob Marshall
Produttori: Steven Spielberg, Gary Barber
Soggetto: tratto dal romanzo omonimo di Arthur Golden
Sceneggiatura: Robin Swicord e Doug Wright
Scenografia: John Myhre e Gretchen Rau
Fotografia: Dion Beebe (premiato con l'Oscar)
Musiche: John Williams e Colleen Atwood

Attori: Ziyi Zhaung (Sayuri), Gong Li (Hatsumomo), Michelle Yeoh (Mameha), Ken Watanabe (Direttore Generale), Youki Kudoh, Tsai Chin, Cary-hiroyuki Tagawa, Togo Igawa

- Trama, Recensione e Trailer
Nei primi minuti, lo schermo è pieno delle immagini di un mare in tempesta e delle ombre scure della notte che coprono la riva. La telecamera si stringe sempre più su una piccola e modesta casa di pescatori. All'interno, una bimba, Chiyo, osserva le due persone nell'altra stanza che parlano animatamente, ma non riesce a capire bene quello che si dicono. Percepisce però, un qualcosa di strano nell'aria, suo padre sembra provato, stanco, poi lo vede alzarsi rassegnato e venire nella sua direzione.

Vicino a Chiyo c'è la sorella, si ritraggono entrambe allarmate, ma ormai il povero genitore già le spinge verso quel misterioso visitatore arrivato poco prima con il favore delle tenebre. Un ultimo sguardo alla madre che giace nel letto malata, a quella casa che resta negli occhi ancora per un po', ma sempre più lontana... Poi via nella notte, con quello sconosciuto, sotto una pioggia battente. E' come se il cielo le inondasse di fiumi di lacrime.

Vendute. Perchè la grande povertà non ha braccia per accoglierle, non ha cibo per sfamarle, l'amore purtroppo in quel posto non basta!
Via su un treno. Lontano, verso un futuro incerto e misterioso. Dolorosamente separate poco dopo, nei pressi di una poco rassicurante Okiya, una caratteristica casa di geishe. Ognuna al proprio destino, ma tra le due, Chiyo, avrà forse il meno crudele, è stata scelta per la scuola di geishe.

Ha pur sempre nove anni, non era pronta per certi risentimenti, ai modi sgarbati, di superiorità, con cui la tratta da subito la bellissima geisha Hatsumomo, una delle donne che abitano nella sua nuova dimora.
Una situazione non facile, opprimente, ma lei Chiyo, è come l'acqua… Glielo diceva sempre anche sua madre... Trasparente e cheta, che però pian piano s'intrufola, cerca una breccia, sfugge...

Così un giorno svicola via di soppiatto. Va a cercare la sorella tra un’infinità di okiya, una distesa, quasi un labirinto di okiya. La trova, ma viene scoperta e punita duramente. D'ora in poi sarà solo una serva!
Ma lei è come l'acqua... S'intrufola, cerca una breccia, sfugge...

Certe volte alla fine di un vicolo, seguendo la curiosità, ci si può trovare su una strada e lì qualcosa può cambiare la vita. Lei bambina, su un ponte, a due passi dalla sua triste realtà, vede un mondo diverso, in eleganti kimono di geishe emblema di grazia e opulenza, ma anche nel colore rosso amarena di una bibita che un uomo gentile le regala. Non sa ancora che quel signore dai modi garbati, è nientemeno che il carismatico direttore generale! Un incontro casuale che le aprirà orizzonti sconosciuti

.Il mondo che ha intravisto, fatto di ventagli e di seta, di danze, musica, sapiente arte nel truccarsi le labbra disegnandole in un modo particolare, il viso come porcellana chiara... Quel mondo potrà mai essere suo? Diventare una geisha, sembra assurdo, ma ormai lo desidera più di ogni altra cosa, perchè è l'unico modo per arrivare un pò più vicino a lui, a quell'elegante e gentile sconosciuto!
Sono solo sogni, lo sa, come potrebbero mai realizzarsi se lei è soltanto una bambina e una povera serva?

La vita invece, a volte va su vie inaspettate, basta una piccola cosa e tutto prende una svolta diversa. Il futuro può sempre riservare delle sorprese.
Gli occhi color dell'acqua sono gli stessi, ma Chiyo è cresciuta, ha cambiato anche il nome, ora è Sayuri. Guarda con riconoscenza la bella Mameha, è lei che le ha permesso di apprendere la raffinatezza dei modi, l'arte della danza, i segreti per esaltare la propria bellezza.
E' come se sentisse ancora nell'aria le sue parole: una Maiko (apprendista) è diventata una vera Geisha solo quando riesce a fermare un uomo per strada con un solo sguardo.

Perfetto, perchè lei grazie ai suoi sapienti e pazienti insegnamenti ora può farlo! Purtroppo, anche un'altra frase risuonerà più avanti, forte e stridente su quel mondo dorato e brillante di lucida seta: “Non si sceglie di diventare geisha per seguire le proprie aspirazioni e il proprio cuore, ma perchè non si ha altra possibilità!”. E’ la pura verità, non può che rendersene conto, con dolore.

Si muove elegantemente nella stanza, con piccoli passi striscianti e sinuosi. E’ un'occasione speciale per lei, la prima volta della cerimonia del tè. Dovrà versarlo con il preciso cerimoniale che ha appreso.
Avanza con grazia tra quegli uomini che sono i più importanti della città e che ora, seduti, hanno occhi solo per lei. Si ferma davanti a uno di loro, nel versare l'ambrata bevanda dovrà provare a fare quello che Mameha le ha insegnato con tanta cura e che ritiene molto importante. 

Ecco, un gesto sinuoso del braccio, un movimento rapido e sapiente e allo stesso tempo apparentemente casuale, fa sì che l'orlo della manica del Kimono si sposti improvvisamente lasciando scoperto il candido polso.

Pare che questo sia considerato dagli uomini giapponesi molto sensuale e la seduzione ormai è un’arma che ha dovuto imparare molto bene, ma ancor di più a tenere a freno le emozioni, i sogni e i battiti del suo cuore. La visione fa conoscere altri aspetti di questo mondo, il film ha ancora tante cose da raccontare... dura ben due ore e venti minuti!

- Memorie Di Una Geisha mostra da subito ambientazioni scure, nei primi minuti sono in sintonia con la notte, con la pioggia, ma andando avanti con la trama continuano a essere fin troppo presenti. All'interno delle okiya le scene sono quasi sempre in penombra, come pure nei cortili, spesso anche negli esterni e sulle strade della città di Kyoto. 

La cosa può risultare abbastanza fastidiosa, eccessiva, ma col proseguire della storia ci si rende conto che il tutto è meno banale di quel che potrebbe sembrare, quei toni foschi fanno parte di un disegno voluto, in poche parole si tratta solo di una studiata scelta registica, poiché le ambientazioni cupe rispecchiano la condizione di quei posti disagiati e le emozioni della protagonista. 

Come accade nei momenti in cui le due sorelle sono strappate dalla loro casa, e in seguito, durante le giornate passate nelle claustrofobiche okiye, tra risentimenti, soprusi e una condizione di vita non certo facile. Il tutto è fatto percepire con maggiore intensità, proprio attraverso l'atmosfera creata da immagini in penombra, mai troppo luminose e colorate.

Al contrario, man mano che la vicenda va avanti, si passa dal tetro di quel quartiere di Kyoto, a quello luccicante del dorato mondo delle geishe. Le immagini prendono sempre più luce e bellezza, fino a riempirsi, nei momenti in cui Sayuri si trova con l'amato direttore generale, delle intense sfumature dei rami di ciliegio in fiore, dei colori smaglianti di un giardino giapponese in cui la luce si riflette sull'acqua, sul verde brillante della vegetazione e su alberi di acero rosso. In poche parole, un tripudio scintillante di luci e colori che rispecchiano molto la sua felicità.

La trama è abbastanza semplice, fin troppo lenta nella prima parte, ma riesce a farsi parecchio interessante con il trascorrere dei minuti, specie quando alcune vicende storiche stravolgono la realtà fino a quel momento mostrata. La storia della protagonista, si colloca in un periodo che va dal 1929 a pochi anni dopo la seconda guerra mondiale, in un Giappone, dove verso il finale, soffiano forte i venti del cambiamento, portati anche dall'arrivo degli occidentali, con le loro abitudini e idee diverse.
Il film dà la possibilità di conoscere alcuni aspetti del misterioso mondo delle geishe, un universo che ha sempre suscitato curiosità e che spesso, è stato interpretato in modo sbagliato.

La visione ridimensiona un po’ questa figura esotica del passato, dotata di grazia e sensualità, ma enigmatica per molti aspetti. Dietro i kimono, i candidi ceroni e il portamento altero, c'era prima di tutto una donna, con il suo bisogno d’amore, la sua sensibilità e cosa importante, non era proprio di facili costumi. Anche se è vero, certi discutibili riti o tradizioni prevedevano un comportamento non certo encomiabile, ma in fondo, la geisha era vittima di un sistema che non consentiva via d'uscita.

Da ricordare una pratica in uso a quel tempo, donare la verginità, la prima volta di una giovane geisha al miglior offerente, in poche parole al più ricco. Naturalmente, era un’usanza imposta da quel particolare contesto sociale e non era certo lei a decidere il tutto e a incassare il denaro.
Cosa ci guadagnava? In seguito, per la sua condizione sociale privilegiata, sarebbe stata ammirata, rispettata, quasi come un’esotica dea, ma a che prezzo! Doveva rinunciare a una parte di se stessa!

La parola Geisha vuol dire artista e loro in fondo lo erano. Imparavano l'arte della danza, della musica, della conversazione piacevole e brillante, anche il culto del bello e del particolare fino all'eccesso, come far frusciare il ventaglio in un certo modo, portare un vassoio, versare il tè, piegare i kimono, inginocchiarsi nel modo giusto.

La visione di Memorie Di Una Geisha permette di accostarsi a tutte queste cose. Fa meravigliare, incantare davanti a splendide immagini, anche arrabbiare a volte, perché in quest'universo al femminile, le rivalità, le invidie e l'attaccamento al denaro sono drammaticamente presenti e disegnano un contesto sociale dove nonostante il prestigio, la bellezza e l'agiatezza, la libertà è solo apparente, poiché nessuna è veramente padrona di decidere dei propri sentimenti. Attraverso la protagonista, il regista Rob Marshall, riesce a mostrarci al meglio quest’aspetto, a renderlo angosciante e palpabile. 

I momenti del film sono scanditi da una colonna sonora intonata allo stile orientale della vicenda, arricchita anche dall'uso di note di violoncello, musiche ora più lente e soffuse, ora più ritmate e veloci, come ad esempio durante le scene di danza di Sayuri, quando si fa martellante e dai toni alti, fondendosi con i movimenti ossessivi della leggera e lucida seta colorata del suo kimono. 

Attori e Personaggi
Le tre protagoniste sono di nazionalità cinese e sono tra le attrici orientali più famose al mondo, tutte dotate di notevole bellezza. Con la loro interpretazione hanno dato al film un tocco di grande valore.

- Il personaggio di Sayuri, ci mostra in fin dei conti un'esotica cenerentola. Con la sua dolcezza e semplicità d'animo, stona un po’ con la voglia di primeggiare a tutti i costi, con lo spirito di competizione che anima quell'ambiente, dove lei tuttavia si muove da primadonna, ma quasi come un pesce fuor d'acqua, animata da sentimenti diversi, ben più importanti di quello del potere e del denaro.
La bravissima Ziyi Zhaung, riesce a interpretare questa figura trasmettendole la giusta armonia d'ingenuità e grazia. Prima di diventare attrice era una modella molto famosa. E’ molto giovane ma ha già interpretato parecchi film, tra cui La Foresta Dei Pugnali Volanti e La Tigre e Il Dragone.

- Hatsumomo impersona invece la parte della cattiva. Spetta a lei mettere in luce le invidie, l'eccessivo attaccamento alla bellezza e la voglia di essere sempre, a tutti i costi, la più bella del reame, ma è anche un essere estremamente fragile e a un certo punto, nonostante sia fin troppo scontrosa e altera, si riesce addirittura a provare pena per lei. Perchè è vero, spesso anche i cattivi sono prima di tutto vittime! E' toccato a Gong Li rappresentarla, con ottimi risultati secondo me, con una naturalezza che fa dimenticare che si tratta solo di finzione. La sua bravura è indiscussa, è l'attrice più famosa della Cina, ha quarantasei anni e tra i famosissimi film di cui è stata protagonista ricordo il mitico Lanterne Rosse

- Nel film Mameha è la geisha per eccellenza, piena di fascino e dolcezza, conosce già il funzionamento di quel mondo dorato ma spesso spietato, ed ha tutte le armi per combattere, rivaleggiando con le avversarie. Da sorella adottiva, nonostante l'apparente mansuetudine, è dotata della giusta bontà e determinazione per istruire l'apprendista Sayuri.

E’ interpretata da Michelle Yeoh, che oltre a essere attrice può vantare il titolo di Miss Malesia, anche se questo risale a un po’ di anni fa. Brava anche lei, ha dato al suo personaggio il giusto tocco di femminilità e mistero. Peccato che le esigenze di copione non le abbiano permesso di mostrare le risapute doti spericolate di tosta delle arti marziali, sarebbe stato interessante, dal momento che nei suoi film interpreta queste scene senza usare mai controfigure!

- Il direttore generale è uno dei pochi personaggi maschili presenti nel film. Figura enigmatica e affascinante, è impersonato dall'attore giapponese Ken Watanabe che riesce a circondarlo di un alone d’autorevolezza e indecifrabilità. Fa pensare però, il fatto che le immagini lo mostrino praticamente uguale, dall'inizio alla fine. Nel senso che, nonostante per la vicenda siano passati molti anni, lui appare sempre bello e giovane!

Il regista Rob Marshall, conosciuto anche per aver diretto film di successo, come ad esempio "Chicago", è arrivato a Memorie Di Una Geisha quasi per caso. Inizialmente il ruolo doveva essere di Spielberg, che per l’occasione aveva già scritto ben tre sceneggiature, ma in seguito ha rinunciato all'impresa lasciando il compito a Marshall che ha preferito ricominciare tutto da capo e non servirsi del lavoro da lui iniziato.

Mi viene spontaneo pensare a come sarebbe stato il film se Spielberg avesse portato avanti questo progetto, forse le sue solite manie di grandezza avrebbero reso tutto diverso, ma in fin dei conti, spettacolarità ed effetti speciali non si addicono a una pellicola di questo genere.

Curiosità: il film è stato apprezzato molto dalla critica, come dimostrano i tanti premi ricevuti. Oltre ad essersi aggiudicato l’ambito Golden Globe per la miglior colonna sonora originale, due Premi Bafta (British Academy of Film and Television Arts), per la migliore fotografia e colonna sonora, un altro ancora al National Board of Review Awards 2005 per la migliore attrice non protagonista (ricevuto da Gong Li), ha preso anche ben tre Oscar, per la migliore scenografia, fotografia e costumi!

Cosa dire di più? Una trama resa ancor più piacevole da una voce narrante di donna, che a tratti interviene, ponendo la storia da una prospettiva di memorie e rimanendo così fedele al titolo Memorie Di Una Geisha.

Il film può risultare un tantino noioso a chi non ama il genere, ma merita ugualmente la visione. Anche solo per conoscere la particolarità e la raffinatezza di un mondo che fa parte di un passato glorioso ormai tramontato, ma sempre affascinante, relegato tra le cose preziose che non si devono dimenticare. Quasi un'icona, un'opera d'arte, con i suoi ventagli, le sue danze, i suoi colorati kimono, il suo intrigante mistero.

- Durata del film:  due ore e venti minuti.

- Trailer del film Memorie Di Una Geisha

11 commenti:

  1. Ho visto il film e letto il libro.
    Il libro l'ho adorato e devo dire che il film rende molto bene, di solito non mi capita mai di restare soddisfatta da un film dopo averne letto il libro ed invece questo mi ha stupita!

    RispondiElimina
  2. ho visto il film, fatto bene!!
    ciao tyziana felice weekend, baci!!

    RispondiElimina
  3. è molto avvincente....me lo segno! ciao e grazie

    RispondiElimina
  4. Bella questa narrazione se mi capita che avrò l'occasione lo andrò a vedere.
    Di certo il mondo delle Geishe è un po' triste vedere le loro sottomissioni al volere degli altri,
    Già questo è il Giappone! spero non oggi...
    Buona giornata cara Tizyana un abbraccio,
    Tomaso

    RispondiElimina
  5. La tua recensione è ricca di particolari ed invita con calore a vedere il film. Poiché ovviamente non sarà più in programmazione a Milano, noleggerò il film da Blockbuster. Grazie mille della segnalazione, ho proprio voglia di vederlo.

    RispondiElimina
  6. Ciao, questa recensione è molto dettagliata. Grazie...

    RispondiElimina
  7. Mi hai fatto proprio venire voglia di vederlo, brava, ottima recensione

    RispondiElimina
  8. Io ho letto il libro dopo aver visto il trailer del film...molto bello,ma poi non sono andata a vedere il film...ma rimedierò ;)

    RispondiElimina
  9. Ciao Tyziana
    che coincidenza, stavo proprio guardando questo tuo post, quando sei passata dalla mia parte....
    io ho letto il libro Memorie e mi è piacuto parecchio, ma non so per quale motivo in particolare, non ho nessuna voglia di vedere il film - anche se la tua recensione è eccezionale, ed anche molto invitante... sapevo già che è stato tratto film da questo libro, ma fino oggi mi sono tenuta lontano dal noleggiarlo... ti è mai capitato una cosa del genere...?
    Forse, prima o poi, mi passerà questa aversione, così finalmente potrò godermi il film.

    RispondiElimina
  10. film che, chiaramente per miei gusti personali, adoro.
    pellicola che mi è rimasta dentro ;)
    buona serata e a presto,
    Marco

    RispondiElimina
  11. Se dovessi averne l'occasione lo vedrei volentieri, purtroppo il libro non sono ancora riuscita a leggerlo :-(

    RispondiElimina

Grazie di essere entrati nel mio blog, siete sempre i benvenuti.