martedì 12 aprile 2011

- Espiazione

Genere Drammatico Sentimentale
Titolo originale: Atonement
Produzione britannica Anno 2007
Regia Joe Wright
Soggetto: Ian McEwan
Sceneggiatura Christopher Hampton

Scenografia: Sarah Greenwood
Fotografia e Montaggio: Seamus McGarvey e Paul Tothill
Costumi: Jaqueline Durran
Musiche: Dario Marianelli   

Attori e Personaggi: Keira Knigtley (Cecilia), James Mcavoy (Robbie), Saoirse Ronan (Briony tredicenne), Romola Garai (Briony diciottenne), Vanessa Redgrave (Briony adulta), Brenda Blethyn (Grace Turner).

- Trama, Recensione e Trailer originale
- Inghilterra 1935 - Tallis House - Estate Il ticchettio di una macchina da scrivere aleggia nell'aria. Le piccole dita di Bryoni Tallis pigiano con regolarità sui tasti, seguendo il ritmo dei pensieri.

Sogna fin d'ora di diventare una scrittrice, sta creando la sua prima composizione letteraria.
Ha tredici anni l'eterea e bionda Bryoni, una famiglia agiata e una sorella più grande di lei, Cecilia (Keira Knigtley).

Esile, con un casto vestitino bianco, sembra ancor più piccola della sua età.
Tra le ampie stanze della grande e lussuosa abitazione, immerge nella quiete di un’afosa giornata estiva i fantasiosi sogni di ragazzina.

Guardare le cose attraverso gli occhi della sua anima acerba, equivale a dare a certe situazioni contorni ben definiti ma fantasiosi, vestendo la semplice realtà di torbida immaginazione e pericolo.

L’attrazione che sta sbocciando tra la sorella Cecilia e Robbie, il figlio della domestica, allarma la sua sensibilità di giovane commediografa. Quegli sguardi, quello sfiorarsi per caso, non le vanno proprio giù!

A complicare le cose, si aggiungono eventi che la trovano come testimone e una lettera dal contenuto ardente, scabroso, non fa che rafforzare la sua idea che quel Robbie è un tipo poco raccomandabile! 

Non sa che quel messaggio di poche parole che lei stessa ha consegnato alla sorella e che spinta dalla curiosità ha preventivamente letto, è solo la conseguenza di un tragico equivoco, ma quel che vede più tardi, non fa che unire i tasselli di quella distorta realtà che percepisce sempre più insopportabile.

A volte basta una bugia per cambiare il corso degli eventi. Accade tutto in una drammatica notte. Poche parole, le sue, pronunciate con spietata inconsapevolezza e i venti della vita stravolgono il futuro, trascinando sogni, sentimenti, normalità.

Robbie si ritrova accusato di un fatto imbarazzante e terribile. E' un bivio drammatico della sua esistenza che lo strappa alle certezze acquisite, alle cose che ama. Il vicino capolinea è solo una triste prigionia. 

- Francia - 4 anni dopo
I tumulti della guerra possono essere una via di scampo al dolore, restare con i propri pensieri nel chiuso di una prigione può essere terribile, lo sa bene Robbie. Nel cuore ha sempre Cecilia, nella mente i brevissimi momenti passati insieme.

Ha ancora nelle orecchie il suono assordante delle armi, ma anche quello più dolce della voce del suo amore lontano, di quella frase appassionata e colma di speranza:
- Io ti amo, ti prego, torna da me!

Il presente invece, può assumere contorni drammatici. E' così per Cecilia e per Robbie. Lo è anche per Bryoni, perché convivere col peso della colpa è cosa ardua e la vita non risparmia certo le prove più dure.

- Il rimorso è solo ruggine sul taglio di uno splendido acciaio (André Suarès).
In cupe giornate dominate dalle tragiche conseguenze di un immane conflitto, aggrapparsi al passato sarà l'unica cosa possibile e necessaria. A sconvolgere tutto ci penserà ancora di più il destino, ma le verità sono più di una e per scoprirle bisogna aspettare il finale.

- Il film è tratto dal romanzo, dall'omonimo titolo, scritto dall'autore inglese Jan McEwan. Non ho letto il libro, ma in questo caso la ritengo una fortuna. Mi sono lasciata coinvolgere dalla visione, senza essere assalita dall'inevitabile fastidio del dover contemporaneamente fare confronti, perché un'opera cartacea di molte pagine trasmette così tante sensazioni, che poi è cosa ardua riportarle sullo schermo.

Tuttavia il regista Joe Wright e lo sceneggiatore Christopher Hampton, hanno cercato di proporre una trasposizione cinematografica il più fedele possibile alla trama di McEwan, anche se la perfezione assoluta in questi casi non può esistere e il riassumere il contenuto di più di 300 pagine, si traduce inevitabilmente nel dover penalizzare e velocizzare alcuni passi narrativi.

In questo caso è la parte centrale del film a risentirne, ma il resto è più che soddisfacente.
Mi permetto di affermarlo, perché, spinta dalla curiosità, pochi giorni dopo quest'avventura visiva, sono andata a esplorare parecchi passi condensati del famoso romanzo.

Ciò mi ha fatto apprezzare ancor più questo giovane cineasta inglese, che con bravura è riuscito a confezionare un prodotto notevole, nonostante l'estrema difficoltà data dai meandri narrativi e temporali della vicenda.

Perché il suddetto romanzo, non è una storiella anonima, ha una trama complessa, scritta con intelligenza e poca banalità. Non per niente è considerato dai critici un vero capolavoro contemporaneo! 

Il film Espiazione si distingue per buona fattura fin dai primi minuti.
Già da quell'introduzione dove il ticchettio di una macchina da scrivere ancora non visibile è solo musica, unita alle note di una ritmata colonna sonora, ma è solo l'inizio, il seguito è ugualmente incantevole.

Le inquadrature maestose, riportano a un tempo passato, sono piene di affascinanti immagini rubate a stanze traboccanti di bellezze architettoniche antiche, a scalinate, corridoi e ampie finestre affacciate su regali giardini. Gli esterni poi non sono da meno in quanto a perfezione, a cominciare dal curato cortile, alle fontane coperte di ninfee, fino alle spettinate e selvagge zone verdi della campagna inglese.

In questa location raffinata si snodano i sogni, le fissazioni adolescenziali, le passioni travolgenti, gli equivoci, della prima parte del film. Un periodo della vita fatto ancora di normalità, di quello scrutare in lontananza un fiducioso, roseo futuro.
Più avanti invece, l'atmosfera si fa cupa, la scena rispecchia gli stati d'animo dei protagonisti, il senso di smarrimento e sofferenza. 

Il regista lascia parlare le atrocità causate dalla guerra. Le scenografie si fanno più dimesse, ma non per questo meno spettacolari. La trama è abbastanza complessa, non segue sempre un percorso lineare. 

Spesso, specie all'inizio, ripropone alcune scene, mostrandole sotto il diverso punto di vista dei protagonisti e più avanti, torna un po' indietro a livello temporale. Eppure, il tutto scorre ugualmente in maniera fluida e coinvolgente, l'importante è lasciarsi trasportare dagli eventi.

La prima parte della vicenda è più leggera e spensierata, ravvivata da alcune situazioni tragicomiche che coinvolgono i protagonisti, ma con lo scorrere dei minuti, tutto acquista un sapore amaro, drammatico, soffuso di tristezza. 

Sono i lunghi momenti in cui il regista fa parlare gli orrori della guerra, riempie lo schermo dei colori cupi di una spiaggia pullulante di stanchi soldati, di armi che hanno finalmente esaurito la loro carica di morte. Ci si trova di fronte a uno statico, devastante presente, conseguenza di un tragico passato, dominato da un conflitto inutile e distruttivo.

Una location in sintonia con la vicenda dei protagonisti, dominata da un amore passionale e disperato, come acciaio contro i venti del tempo e dal peso di una macchia indelebile di senso di colpa, come ruggine che corrode l'anima.

Le sorprese però non sono finite, perché come ho detto sopra, non ci troviamo di fronte a una pellicola banale e fino all'ultimo c'è da rimanerne ammirati. Niente procede su una scialba e piatta prevedibilità e il finale è inaspettato e spiazzante, almeno per chi non ha letto il libro.

Il regista, nonostante la giovane età e solo un film importante alle spalle, il noto Orgoglio E Pregiudizio, dimostra di avere grande talento, oltre che una predilezione per la tradizione e i classici. 

Forte del successo della precedente pellicola, ha deciso di perseverare nella scelta del cast, riproponendo alcune artiste come Keira Knigtley e Brenda Blethyn e scegliendo ancora il bravo Dario Marianelli per le musiche , Seamus McGarvey per curare la fotografia e Jaqueline Durran per i costumi. Una scelta azzeccata, perché il risultato è notevole. La macchina da presa regala immagini ammalianti.

Gli abiti dal sapore retrò aggiungono eleganza e colore. La colonna sonora è qualcosa di stupendo, trascinante, originale.

Per quanto riguarda gli attori, salta subito in evidenza la brava e avvenente Keira Knigtley.
In realtà, la parte di primadonna non è esclusiva, il suo personaggio Cecilia, è sì importante, ma è affiancato da una Briony che nella storia ha una parte molto rilevante, oltre che multipla!

A interpretare questa eroina del libro ci sono tre attrici. La prima è una semisconosciuta ma bravissima Saoirse Ronan, la seconda Romola Garai e la terza Vanessa Redgrave.
Tutti gli attori se la cavano abbastanza bene, così pure James McAvoy, con il suo Robbie cinematografico sentimentale, passionale e sfortunato.

Consiglio la visione del film
, perché regala momenti intensi e coinvolgenti.
E' romanticismo, passione, drammaticità, guerra, sentimenti forti, sorpresa, commozione, può anche rubare qualche lacrima, ma lascia sicuramente qualcosa dentro. 

- Durata: 123 minuti

- Guarda il Trailer

11 commenti:

  1. dev'essere un bel film, molto bella la recensione!! ciao tiziana, baci e felice serata!

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  2. Ciao cara Tizyana, questo film deve essere molto bello che hai fretta di vedere come andrà a finire. Buona serata cara amica.
    Tomaso

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  3. grazie Tizy: la tua sensibilità è sempre squisita!!!

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  4. l'ho adorato e infatti ne ho parlato anche io. E poi ho un debole per McAvoy ;-)

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  5. ottimo, ottimissimo film
    e oserei dire saoirse ronan persino meglio di keira!

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  6. In tanti me l'hanno consigliato... be'... da vedere senz'altro :-)

    E.

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  7. Un'ottima recensione che invoglia la visione!!!
    Ciao Tizyana grazie della visita e dei complimenti che contraccambio... hai un blog veramente interessante... di sicuro passerò per curiosare qualche altra recensione... un abbraccio!!!

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  8. Sì, deve essere proprio un bel film. Come la tua recensione.

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  9. Bellissimo,espiazione è una sorta di catarsi i un sogno...

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  10. Un film drammatico è quello di cui ho voglia in questo momento.

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  11. Ho letto il libro poco tempo fa e mi è piaciuto...ho subito pensato di vedere anche il film e poi l'ho trovato in promozione in uno di quei cestoni del supermercato...adesso tu ci fai anche la recensione...secondo me è un segno del destino ;D

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