Genere: Drammatico, letteratura italiana
L'autrice è Marilù Manzini, modenese di nascita (17 marzo 1978), vive attualmente a Milano, dove lavora e coltiva le sue più grandi passioni, tra cui la pittura e la scrittura.
Il quaderno nero dell'amore, pubblicato nel 2006, è il suo secondo libro.
Gli altri suoi libri sono: Io non chiedo permesso, Se siamo ancora vivi, Obbligo o verità, La cura della vergogna, Del sacro e del profano.
La trama del libro Il quaderno nero dell'amore di Marilù Manzini si sviluppa attorno a un'agenda griffata Louis Vuitton, dove tre amici, due ragazze e un ragazzo, decidono di riportare a turno le loro esperienze erotiche per poi valutarle con un punteggio, tenendo conto di vari elementi, anche di eventuali coinvolgimenti sentimentali.
Questo quaderno nero dell'amore, naturalmente, ha delle regole ben precise che i tre partecipanti sono tenuti a rispettare, pena l'espulsione immediata dal progetto-gioco.
La sincerità è d'obbligo, come pure mantenere il segreto, nessun altro aldifuori di loro tre dovrà mai leggere i contenuti di quelle pagine fin troppo hot.
- Recensione
Il libro in questione si distingue da subito per un linguaggio esplicito e graffiante ma quel che spiazza ancor più è la psicologia dei personaggi e la superficialità che aleggia come un macigno sulle loro vite.
Il titolo è riferito a una specie di diario segreto, che della semplicità di un quaderno non ha nulla. Neanche l'amore c'entra poi tanto, anzi, diciamo che sotto quest'aspetto è solo ipotetico.
Il tema principale parrebbe essere il sesso, crudo, superficiale, fine a se stesso, sbagliato, esagerato, ma poi alla fine, di carne al fuoco per riflettere anche su altro ce n'è abbastanza.
I tre personaggi coinvolti in quest'insolita iniziativa sono, Riccardo, Paola e Maria Vittoria. Le loro storie si alternano, raccontate in gran parte in prima persona, sulle pagine di quest'agenda proibita.
Le parti riservate a Riccardo (Riky) hanno un titolo che è tutto un programma, il sesso nelle mutande.
Riky è quel che si dice un figlio di papà, ma non si fa un cruccio del dover ricorrere sempre ai suoi aiuti finanziari, anzi, si crogiola nella fortunata situazione da privilegiato. Grazie al paparino ha acquisito uno status symbol comodo e invidiabile, gestisce un locale alla moda e può concedersi più di un lusso.
Le donne sono la sua irresistibile fissazione, colleziona una conquista dietro l'altra, in modo ossessivo, oserei dire "seriale", belle e meno belle difficilmente sfuggono alla sua rete d'incallito seduttore. Purtroppo la superficialità è il lato dominante del suo carattere e più che dai sentimenti, si lascia guidare da biechi istinti e da alti livelli di testosterone.
Paola è bellissima, ha un corpo stupendo, che lei tra l'altro adora, ma è anche la più insicura e fragile del gruppo. Le sue pagine sono titolate Arrancando verso il successo.
Frase che riassume di molto la sua condizione di ragazza, alla ricerca quasi disperata, di un posto nello sfavillante mondo dello spettacolo.
Da sempre aizzata da una madre che in nome di un fin troppo malsano amore materno, sogna per lei un fortunato futuro da star. Non porsi barriere morali di nessun tipo, è il consiglio spassionato della cara mammina. Nel frattempo Paola lavora come giornalista sportiva in una Tv locale, aspettando sempre l'ingaggio perfetto.
Maria Vittoria (Mavì) è un'impegnata arredatrice d'interni, ha un ragazzo fisso, Pier, figlio di un facoltoso re della piastrella. Questo rapporto le va un po' stretto e non disdegna variegate storie parallele di media o breve durata. Le sue pagine sono raggruppate sotto la dicitura Fidanzati O Rimborsati e il titolo non è casuale.
Mavì ha un carattere abbastanza complicato, è piuttosto snob e non metterebbe mai un capo non firmato, anche gli accessori e tutto il resto per lei devono essere perfetti. Ama gli odori, le loro sfumature, l'unicità speciale ed esclusiva che li accomuna a ogni singolo essere umano. Spetta a lei, in molti punti del libro, prendere la parte dell'io narrante.
Questa cosa, la professione svolta e alcuni lati del carattere, possono dare la sensazione che ci sia molto dell'autrice, come se quella raccontata attraverso Maria Vittoria fosse parte della sua vita, un aspetto che contribuisce a rendere più intrigante la narrazione.
- Per mezzo di quelle annotazioni riportate sull'agenda-diario, ogni singolo personaggio porta il lettore nel proprio mondo, tra i propri pensieri. E' un po' come entrare nel privè esclusivo dei loro più intimi desideri, raccogliere le confidenze più scabrose, i particolari più scioccanti, le riflessioni bastarde o semplicemente i momenti di confusione e tristezza.
Detto così può sembrare anche abbastanza edificante, ma a complicare le cose ci pensa il linguaggio molto esplicito usato dalla scrittrice.
Nessun sinonimo viene usato per descrivere alcune situazioni e parti sensuali del corpo, ma parole nude e crude, che a molti potrebbero dar fastidio e nell'insieme rischiano di scadere nella volgarità. Per quanto mi riguarda, sono ben altre le cose che riescono a scandalizzarmi, ma ammetto di essere rimasta un po' perplessa, specie all'inizio.
La cosa che fa ancor più inorridire, è trovarsi di fronte a situazioni e modi di pensare davvero discutibili. Un modo di affrontare la vita che sembra molto lontano dalla solita quotidianità, una realtà dove è uno sfrenato consumismo a farla da padrone. Soldi, droga e la ricerca ossessiva di ogni piacere e del proprio benessere personale, riempiono il vuoto di una quotidianità vissuta con superficialità.
I sentimenti sembrano essere obsoleti e solo l'apparire ha grande importanza. Contornarsi di pezzi d'arredamento esclusivi, acquistare in continuazione abiti e accessori di grandi firme, pare essere cosa assolutamente necessaria. Tra i tre personaggi poi, ho trovato Riccardo davvero insopportabile. Entrare nell'ottica dei suoi pensieri equivale a immergersi nel vuoto più assoluto, avido, viziato, superficiale, maschilista, odioso! Sarà perché sono donna, ma la cosa mi tocca in modo particolare. E' pur vero però, che le ragazze che nel libro lui si trova a frequentare, sono molto spesso sue degne compagne.
Dopo averlo letto mi sono un po' informata e ho scoperto che, com'era prevedibile, il libro ha fatto molto parlare di sé. Le polemiche si sono sprecate, c'è chi l'ha paragonato a spazzatura e chi l'ha amato per il suo essere allo stesso tempo, potente e leggero, anticonformista ed esagerato, decisamente fuori dagli schemi.
Di sicuro non è un libro da Oscar, ma se non ci si lascia impressionare troppo dal colorito linguaggio usato e dalle situazioni molto spinte ed esplicite, si riesce anche a scorgerne un lato diverso. La narrazione può risultare abbastanza confusionaria all'inizio, si fa fatica a inquadrare bene i personaggi, ma andando avanti, tutto diventa più fluido e le vicende assumono risvolti interessanti, anche drammatici.
Verso il finale il libro riesce addirittura a stupire, a lasciare qualche dubbio se le situazioni raccontate siano o meno tutte inventate. Droga, sesso e casting televisivi, è questa la realtà disegnata con spietata e graffiante verve dalla giovane autrice Marilù Manzini, che ne ricalca ed esagera volutamente i contenuti, per trasmettere ancor più il senso di disagio e di degrado "di una parte" di società spesso vista come un mondo ambito, perfetto e sfavillante.
Consiglio la lettura del libro a chi ama il genere erotico e le trame fuori dagli schemi, senza aspettarsi il capolavoro.
L'autrice è Marilù Manzini, modenese di nascita (17 marzo 1978), vive attualmente a Milano, dove lavora e coltiva le sue più grandi passioni, tra cui la pittura e la scrittura.
IL Quaderno nero dell'amore, pubblicato nel 2006, è il suo secondo libro.
Ne ha scritti altri due, che personalmente non ho letto, nel 2004 Io non chiedo permesso e il più recente Se siamo ancora vivi.
...non conoscevo questo libro. Non mi dispiacerebbe leggerlo. Ho anche visto che su Ibs è in offerta come prezzo...
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