domenica 28 agosto 2022

- Alien Autopsy – Una storia Vera

 

Genere: Commedia, Fantascienza
Distribuzione: Warner Bros - Anno 2006
Regia: Jonny Campbell

Sceneggiatura: Will Davies
Colonna sonora: Murray Gold
Fotografia: Simon Chaudoir


Attori: Declan Donnelly (Ray Santilli), Ant McPartlin (Gary Shoefield), Bill Pullman (Morgan Banner), Harry Dean Stanton, (Harvey), Omid Djalili (Melik), Andrew Greenough (Preston), Otto Gotz (Laszlo Voros), Lee Oakes (Edgar), Jimmy Carr,  David Threlfall, Morwenna Banks


- Anteprima
Tutto ebbe inizio con La leggenda di Roswell.
1947. Notte del 2 luglio. New Mexico. Alcune persone videro un oggetto luminoso sfrecciare a gran velocità sul cielo di Roswell. Nei giorni che seguirono, cominciarono a girare delle voci che parlavano di frammenti di un ufo caduti su un campo di un agricoltore, un certo Bill McBrazel, il quale avrebbe anche visto la zona recintata da uomini dell’esercito americano, accorsi in gran numero per arginare l’evento. 

Quel fatto, per molti anni, rimase avvolto da un alone di mistero e c’erano i sostenitori della tesi extraterrestre, contrapposti a quelli che sostenevano che fosse solo una bufala, una storiella inventata dal contadino e da altra gente del posto per portare turismo nella zona.

1995. Un filmato fu trasmesso dalle televisioni di tutto il mondo: mostrava le immagini dell’autopsia di un umanoide, presunto alieno. Riprese effettuate in quel lontano 1947 a Roswell, o almeno questo era stato annunciato inizialmente, pur con qualche scettica riserva. Il video era stato diffuso da due ragazzi londinesi: Ray Santilli e Gary Shoefield, in seguito accusati di essere dei truffatori. 

2005. I due amici, Santilli e Shoefield, si fanno intervistare da un regista, poiché hanno deciso di raccontare come sono andate le cose, di dire finalmente tutta la verità su quel fatto tanto contestato e discusso. Quel che ne esce fuori è qualcosa che ha dell’incredibile!

Giorni nostri, 25 Agosto 2006. Esce nelle sale italiane il film Alien Autopsy – Una Storia Vera: è il resoconto della confessione fatta da Ray e Gary a quel regista. Ne è nato un film che comincia proprio da quell’intervista.

- Trama, Recensione e Trailer
Morgan Banner (Bill Pulman), guarda con aria divertita e allo stesso tempo meravigliata i due ragazzi dall’espressione furba e assorta. La loro voce riempie la stanza e da quelle parole prendono sempre più forma le immagini di un passato che li ha visti protagonisti di momenti di vita vissuta che hanno il sapore di un romanzo tra l’avventuroso e il fantasy. 

Lui è un regista di documentari e questa testimonianza non può che essere stimolante e di grande utilità per il suo lavoro, ma non credeva potesse essere anche così straordinariamente divertente e ai limiti del grottesco! Meglio far parlare i fatti, ascoltare quello che questi due hanno da raccontare.

Tutto cominciò parecchi anni fa…
Inghilterra, Londra. Ray Santilli (Declan Donnelly) è un ragazzo pieno di risorse e fantasia, vive un po’ alla giornata in quanto non ha un lavoro fisso, si arrangia vendendo dei video rari che riesce a scovare con grande maestria, o anche solo film da lui stesso replicati che danno un guadagno minimo ma sicuro, anche perché, purtroppo, i primi sono decisamente difficili da trovare. Lui però non demorde, aspetta sempre l’occasione buona che potrà cambiargli la vita. Intanto abita con la nonna, una vecchietta arzilla che ultimamente si è anche trovata un fidanzato al Bingo!

Gary Shoefield (Ant McPartlin) è un giovane avvocato, il classico tipo serio e con i
piedi per terra, lavora in una ditta di biscotti e la sua aspirazione è quella di fare carriera all’interno dell’azienda.  

Ray e Gary sono amici. Due caratteri diversi e il secondo mal sopporta l’irruenza e l’irrazionalità del primo, che in ogni caso, grazie proprio alla sua testardaggine e florida inventiva, riesce ugualmente a trascinarlo in un viaggio in America, dove spera di trovare qualcosa che dia una svolta positiva al loro futuro incerto.

E’ proprio qui, che grazie a un fortuito incontro con un tale, mentre sono alla ricerca di un raro video di Elvis Presley, s’imbattono in qualcosa d’incredibilmente più inedito e sconvolgente, un filmato dal contenuto scottante e segreto, rimasto tale ormai da tantissimi anni: mostra l’autopsia di un essere alieno!

E’ Ray a ricevere la proposta di acquisto da Harvey (Harry Dean Stanton) e a visionare l’insolita pellicola. Figuriamoci se vuole lasciarsi sfuggire quest’occasione…ma dove trovare i soldi per entrare in possesso del prezioso reperto?

La soluzione è coinvolgere nell’affare un ricco, ma purtroppo pericoloso, magnate della droga, Laszlo Voros (Gotz Otto), che però ha una passione sfrenata per tutto ciò che riguarda gli extraterrestri. L’eccentrico personaggio, capita proprio al momento giusto e loro non hanno poi molta scelta, serve il denaro e lui ce l’ha.

Si sono messi nei guai, se ne accorgono quasi subito…ma ormai il danno è fatto e l’accordo pure e quel Laszlo Voros è proprio un tipo spietato, accidenti, che fare per rimediare? Da questo momento diventeranno attori di una drammatica eppur teatrale messa in scena, attorniati da personaggi di una normalità esilarante, tra cui:

Edgar (Lee Oakes), che lavora alle Pompe Funebri ma che all’occasione diventa l’improvvisato Presidente Truman; il mitico Preston (Andrew Greenough) il ruspante macellaio che per cause di forza maggiore si trasforma in un addetto agli effetti speciali; 

Melik (Omid Djalili), l’intraprendente proprietario di un negozio di Kebad, che per hobby nei fine settimana realizza filmini per matrimoni. Quest’ultima cosa lo renderà ideale a svolgere il ruolo di un improbabile regista, tra situazioni di grottesca comicità.

In seguito si ritroveranno all’interno di un gioco che li travolgerà, impossibilitati a tornare indietro, ma anche consapevoli che è proprio grazie a quest’assurda situazione che potranno cambiare la loro vita.
Portatori di segrete verità finalmente svelate? Scaltri manipolatori? 

Siamo soli nell’universo? Pensavano intanto folle di persone in tante parti del nostro pianeta, mentre
piene di curiosità si riversavano in massa nei luoghi dove sarebbe stato proiettato il mitico filmato in bianco e nero!

- Gran parte delle cose rivelate nel film già si sapevano, ma averne la conferma tramite questa confessione cinematografica, può ugualmente suscitare un “leggero” risentimento, verso chi si è adoperato con tale ingegno, riuscendo a prenderci un po’ tutti per i fondelli…eppure, il film è strutturato in maniera tale che più che arrabbiarsi, si ride!

Alien Autopsy, è una commedia intrisa di umorismo all’inglese, che racconta la realtà in modo farsesco, presentando situazioni che hanno dell’incredibile, mescolando fatti di cronaca a situazioni paradossali. Tutto questo ha il potere di trasformare la drammaticità di alcuni momenti in qualcosa di più leggero e scacciapensieri.

Dopo un inizio che può risultare un tantino poco coinvolgente e non certo aiutato da una scenografia abbastanza anonima, la trama trasporta lo spettatore tra le singolari vicende dei due amici, ed è solo quando si cominciano a delineare bene tutti i particolari personaggi che il film dà il meglio di sé.

La storia, infatti, non è nulla di eccezionale, eppure, il regista Jonny Campbell, riesce a dargli un tocco di bizzarra comicità, che viene fuori proprio grazie al ruolo dei vari interpreti e a certi dialoghi dal sapore paradossale, che su alcune scene, hanno il potere di scatenare delle spontanee risate. 

I momenti più riusciti sono quelli dell’insolita autopsia, mostrano una realtà cruda e drammatica sovrapposta a un’altra scanzonata e disinvolta, su cui aleggia una dissacrante atmosfera, tipo Tè delle cinque

In questo contesto, macchiette come il macellaio Preston, o l’intraprendente Melik, proprietario di un negozio di kebad, lasciano il segno per il loro modo d’essere, ma anche l’arzilla nonna non è da meno, così come anche il suo centenario fidanzatino: riempiono la scena con la loro semplice ma prorompente presenza.

Come non ricordare poi l’eccentrico appassionato di UFO, Laszlo Voros, teatralmente rappresentato da Otto Gotz, che in altri momenti della trama si fa notare per questo suo ruolo di cattivo pazzoide, mitica la scena che lo vede in costume adamitico in un campo di grano.

Ray e Gary

Will Davies, che ha prodotto il film e ha scritto anche la sceneggiatura, ha tratteggiato il carattere di Ray e Gary, dotandoli anche di una certa dose d’ingenuità, che li fa apparire addirittura simpatici nonostante quello che hanno combinato, ma qui si tratta di finzione.

Non so fino a che punto, la personalità cinematografica ricreata da Davies possa ricalcare quella effettiva dei due autentici Ray Santilli e Gary Shoefield. Questi hanno rilasciato un’intervista un po’ di tempo fa a una TV satellitare inglese, seguita poi dall’uscita del film, sembra proprio una scaltra trovata pubblicitaria che dimostra uno spiccato senso degli affari e un ennesimo tentativo di spennare a tutti i costi, una ben ormai consunta gallina dalle uova d’oro.

Nulla togliere alla loro intraprendente fantasia, ma la palma della simpatia per me va senza dubbio a Declan Donnelly e Ant McPartlin, perché hanno interpretato il loro ruolo con bravura, dandogli quel tocco di scanzonata leggerezza adatto all’atmosfera farsesca del film. Questi due attori in Italia sono poco conosciuti, ma in Inghilterra sono molto famosi e apprezzati perché protagonisti di alcuni programmi televisivi con il loro duo comico Ant&Dec.

Promosso o Bocciato?
Cosa ne penso di Alien Autopsy – Una storia vera? Posso dire di non averlo trovato orrendo, per cui non mi sento assolutamente di bocciarlo. Come si sarà capito, non è un film che aspira alla palma del capolavoro cinematografico, allo stesso tempo però, si fa apprezzare per l’ironia e la tragicomica semplicità con cui presenta questa vicenda, riuscendo a darle la giusta leggerezza che merita. 

Tutta la vicenda tuttavia, ha il potere di far riflettere lo spettatore sul fatto che non bisogna prendere sempre troppo sul serio tutto ciò che ci arriva dai media, perché non ci vuole molto a creare un caso mondiale, e questa considerazione è sicuramente inquietante. 

Consiglio la visione del film a chi vuole passare un’ora e trentacinque minuti spensierati, senza aspettarsi troppo dalla trama ma lasciandosi trasportare dall’atmosfera scanzonata e divertente di varie situazioni tragicomiche.

C’è una cosa da dire ancora, nonostante tutte le peripezie e gli intrecci rivelati in questa tragicomica storia vera, il film è strutturato in modo tale che sul finale ci si ritrova ancora al punto di partenza…se mai ce ne fosse bisogno, a farsi ancora delle domande e più di tutte una: siamo soli nell’universo? In tal caso il dubbio resta, perché questo film non può proprio dare la risposta. 

- Durata del film: 95 minuti

- Guarda il Trailer


 


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