Genere Horror
Nazionalità thailandese
Nel Paese d'origine il film è uscito nel 2007, dalle nostre parti è arrivato solo il 13 Agosto 2010
Regia Banjong Pisanthanakun e Parkpoom Wongpoom Sceneggiatura: Banjong Pisanthanakun, Parkpoom Wongpoom, Sophon Sukdapisit, Aummaraporn Phandintong
Attori: Marsha Wattanapanich, Vittaya Wasukraipaisan, Ratchanoo Bunchootwong, Hatairat Egereff, Rutairat Egereff, Namo Tongkumnerd, Chutikan Vimuktananda
- Trama, Recensione e Trailer
La notizia di dover tornare nella natia Thailandia arriva per Pim come un fulmine a ciel sereno. Sua madre, colta da improvviso malore, è ricoverata in gravi condizioni in un ospedale, la sua presenza è necessaria.
Insieme al marito Wee lascia così la tranquilla e felice vita in Corea del Sud, per rituffarsi in quella più problematica della terra natia, da sempre per lei foriera di dolorosi accadimenti.
Da subito, flashback del suo passato risalgono nitidi tra i pensieri, si rivede bambina e poi ragazzina, un'infanzia e un'adolescenza strettamente legate con un filo psichico e fisico a sua sorella Ploy, gemelle siamesi, un rapporto simbiotico, indissolubile.
Il legame fisico invece, era stato reciso ancor prima, lasciandola sola, padrona di un corpo tutto suo.
Senso di colpa? Lei vive, Ploy non ce l’ha fatta. Forse è proprio questo che le scatena nell'inconscio una violenta e incontrollata reazione, facendole percepire una realtà che non esiste.
Ne è sicuro lo psichiatra amico di suo marito, che dopo molte remore si è convinta a consultare. Pim sa solo che da quando ha rimesso piede in questi posti densi di ricordi e di palpabile vita vissuta, sente accanto a se la presenza della sorella.
Dapprima sono state solo sfocate sensazioni, poi manifestazioni sempre più concrete e terrorizzanti, fino a diventare onnipresenti e insostenibili.
“Noi saremo sempre insieme”, le parole di un'antica promessa che ora sembra perseguitarla, ma forse tutto è più complicato di quel che sembra...
- Il cinema d'oriente torna a portare un alone da brivido con questa pellicola dei due registi thailandesi dai nomi impronunciabili, Banjong Pisanthanakun e Parkpoom Wongpoom, noti anche per aver confezionato il film Shutter.
Nella pellicola Alone ripropongono le stesse atmosfere cupe e una colonna sonora spesso soffusa di cantilene inquietanti. Anche il ricorrente tema della vendetta da simil tragedia nipponica sembra essere presente, almeno nella prima parte.
Su questo puntano i due esperti cineasti, per creare un intreccio molto più ingarbugliato di quel che potrebbe sembrare all'inizio, riuscendo a ribaltare in seguito alcuni aspetti della storia. La sorpresa di Alone è questa, riuscire a stupire con un mix di sentimenti, terrore e problematiche emotive.
I particolari sono curati fin dai primi minuti, con lo scopo di indurre nel telespettatore un moto di angosciante tensione, a tal proposito fanno un certo effetto le fotografie che scorrono nei titolo di testa, istantanee in bianco e nero che ritraggono corpicini di gemelli siamesi, documenti reali difficili da dimenticare.
I brividi sono assicurati, non solo per la trama, che seppur con parecchie sorprese, potrebbe anche attestarsi sul banale, ma soprattutto per le scenografie dark, le sapienti inquadrature, le musiche che accompagnano le immagini e che con toni improvvisi e altisonanti sono in grado di far balzare sulla poltrona. In definitiva un discreto horror.
Curiosità. In Thailandia questo film è stato campione d'incassi, anche in altre parti del mondo ha guadagnato consensi, basti pensare ai due premi ricevuti al Fantastic Fest di Austin e allo Screamfest di Los Angeles.
- Ricordo che a causa dei contenuti forti, la visione è vietata ai minori di 14 anni.
- Durata: un'ora e trantacinque minuti
- Trailer
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