venerdì 1 ottobre 2010

- Chimaira: Valerio Massimo Manfredi

Genere: Thriller, Archeologico

Autore: Valerio Massimo Manfredi

La prima pubblicazione risale al 2001, casa editrice Mondadori.

- Trama e Recensione
La vicenda è ambientata ai giorni nostri, a Volterra, cittadina toscana ricca di alabastro e testimonianze archeologiche d'epoca etrusca, romana, medievale. 

A turbare la millenaria quiete del borgo antico, sopraggiungono fatti inquietanti e inspiegabili, che mettono in allarme dapprima le forze dell'ordine, poi l'intera comunità locale. Tutto ha inizio pochi giorni dopo l'arrivo di un giovane studioso, l'archeologo Fabrizio Castellani.

E' arrivato a Volterra con l'intento di restarci il meno possibile, solo il tempo necessario per esaminare l'ambito oggetto dei suoi attuali studi, una statua in bronzo di un fanciullo, custodita proprio nel museo cittadino.  

L'ombra della sera, è il nome suggestivo che un grande poeta ha dato al prezioso manufatto, di sicuro colpito dal suo fascino misterioso e malinconico, dall'espressività del viso, che cela ancora un guizzo di quella spensieratezza tipica della giovane età. Per il trentacinquenne Fabrizio, come per altri studiosi, è semplicemente Il fanciullo di Volterra, un'opera antica di grande valore artistico. 

Eppure, si sente da subito affascinato dall'aura enigmatica che emana, già dalla prima sera, quando sul tardi, nella sala ormai deserta del museo, si ritrova da solo al suo cospetto. Quale mistero è legato a tale incantevole manufatto di perfetta fattura? Chi in un lontano passato ne ha commissionato la messa in opera, al fine di rendere immortali le fattezze delicate di quell'antico bambino e soprattutto, cosa può mai essere quell'indefinibile ombra sul suo fianco? Proprio per studiare quest'insolita anomalia Fabrizio si trova qui a Volterra.

E' immerso in questi pensieri quando il silenzio si riempie all'improvviso del trillo sinistro del telefono. Poco dopo, tutto assume contorni inquietanti.
Chi può essere a quest'ora? Nessuno sa che è ancora qui e tantomeno il motivo di tale prolungata permanenza. Eppure, appena solleva la cornetta del telefono, una voce sconosciuta di donna lo esorta in modo perentorio e minaccioso a lasciar stare in pace il Fanciullo!

I giorni seguenti non fanno che rafforzare l'alone di mistero legato al posto, inoltre si aggiungono accadimenti che gettano un po' tutti, prima nell'euforia, poi nel più cupo terrore. Un po' fuori città, in una zona chiamata Rovaio, uno scavo archeologico riporta alla luce una tomba etrusca che reca la macabra testimonianza di un fatto drammatico, un crudele rito antico avvenuto nel passato. 

E' un ritrovamento di grandissima importanza che coincide con l'inizio di un periodo da incubo, una spietata presenza si aggira nella notte riempiendola di agghiaccianti ululati, di terrore e morte. Alle forze dell'ordine, capitanate dall'impavido tenente Marcello Reggiani, non resta che ingegnarsi per cercare di arginare quel che sembra assumere sempre più, contorni drammatici e irrisolvibili. 

Dal canto suo Fabrizio, con l'aiuto di alcuni collaboratori, tra cui la sua nuova amica Francesca Dionisi giovane ispettrice della soprintendenza e la sempre stimata e bravissima dottoressa Sonia Vitali specialista in paleozoologia, ingaggia una lotta contro il tempo per cercare di dipanare un enigma che sembra affondare le radici nella notte dei tempi. Tante sono le domande che attendono risposta, grande il mistero che si fa sempre più fitto, suscitando, paura, incredulità, terrore. 

Altri personaggi complicheranno la vicenda, l'appariscente e poco raccomandabile Ambra Reiter, che sembra sapere più di quanto sia disposta a dire, qualche tombarolo di dubbia attività e poi un misterioso bambino che non si sa bene da dove sia arrivato. Strani reperti, frasi da decodificare, antichi riti di un doloroso passato, verità da trovare ad ogni costo, metteranno a dura prova la pazienza e il coraggio dei vari personaggi.

Sullo sfondo di silenziose stanze di museo o tra angusti spazi freddi di scuri sotterranei, circondati dal verde di una natura rigogliosa rischiarata dalla luce del giorno, o avvolta dalle ombre della notte piena di sinistri, terrificanti ululati, avranno un bel da fare i protagonisti del libro, per tentare di uscirne vivi, per scongiurare un inevitabile, avverso destino.

- Il libro non ha una trama molto complessa, ma si sviluppa in modo incalzante, riuscendo a coinvolgere sempre più il lettore. Valerio Massimo Manfredi, ha uno stile narrativo semplice e particolare, una scrittura fluida, scorrevole, lascia un'impronta unica con le sue parole. 

Una dopo l'altra, aprono le porte di un mondo sospeso tra presente e antichità, civiltà perdute e momenti di vita rimasti indelebili, attraverso piccole o grandi cose, reperti, incisioni, testimonianze che parlano di gioie o antichi rancori, d'amore, sopraffazione, di vita e di morte.

Un archeologo è un po' un detective del passato e Valerio Massimo mette molto della sua esperienza di studioso per creare dei thriller storici con intricati misteri da dipanare. Anche in questo caso, attraverso le pagine, riesce a trasportare senza difficoltà il lettore verso un mondo che fu. 

Suspense e mistero non mancano, inoltre c'è un tocco di horror che sconfina nel fantasy, quel tanto che basta a ribadire che l'amore, di qualsiasi forma sia, ha una sua forza infinita, capace di sfidare il tempo e lo spazio.

In Chimaira la bontà si fonde anche con l'odio, fino a suscitare terrore. Spetterà ai protagonisti riportare il giusto equilibrio al presente, con coraggio e una buona dose d'incoscienza.

L'autore è Valerio Massimo Manfredi, penna prolifica e uomo di grande intelligenza e cultura. Al suo attivo ha già ventidue romanzi, nove saggi, un paio di sceneggiature di film e parecchi articoli per note riviste nazionali. Laureato in lettere classiche ha poi seguito una delle sue grandi passioni, la storia, la cultura di popoli del passato. 

Infatti, dopo aver conseguito la specializzazione in Topografia del mondo antico all'Università Sacro Cuore di Milano, si è dedicato prima all'insegnamento in varie università italiane e straniere, poi ha affiancato a quest'attività, quella più avventurosa di esploratore e inviato più che speciale.

Ha partecipato a parecchie spedizioni scientifiche, scavi archeologici, in importanti siti italiani e stranieri. Si è impegnato poi, a divulgare al meglio le informazioni acquisite, con documentari televisivi, collaborazioni giornalistiche in qualità di antichista, per note testate nazionali.

L' infinita passione per le civiltà del passato, la sete di conoscenza e il fascino della scoperta, non potevano non ripercuotersi nei suoi testi letterari. Ecco allora fiorire tutta una serie di trame avvincenti, non totalmente inventate, ma ricche di personaggi, situazioni e luoghi reali, un'alchimia perfetta di storia, fascino e mistero.

2 commenti:

  1. eh, purtroppo Manfredi non riesco a digerirlo, è proprio la sua scrittura che non mi garba... non ho ancora finito un suo libro:-)

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  2. Ciao Ferruccio, non so quale sia il titolo del libro che non riesci a finire, io di Manfredi ho letto questo del post e il "Faraone delle Sabbie", entrambi con trame avvincenti e misteriose. Il modo di scrivere di Manfredi mi piace, ma probabilmente non riuscirei a seguire quei suoi romanzi storici ambientati interamente nel passato.

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